03 dicembre 2006

PROVOCAZIONE X JACK!!!!! (PIER CARLINO - Franco Califano)


x gentile concessione di Arianna.. mp3 da collezione questo!!
Dopo ave ascoltato questa canzone sono uscita di corsa a baciare il mio cane!! Te vojo ben Shaggy!!!


Socia ti ricordi che tutte le volte che si andava a San Giobbe c'era la vecchia che passeggiava col carlino bianco col muso nero.. e che ringhiva sempre come se fosse stata la bestia più feroce esistente sulla faccia della terra? e sta signora lo portava a passeggio anche quando c'era l'acqua alta, quindi loro camminavano radente il muro e io nell'acqua pur di stargli distante!! Quanto l'ho odiato!!
Come siamo fortunate noi!!

Mi disp che nn sono riuscita trovare un link col video o con la canzone, ma chiunque fosse interessato a leggerla con il sonoro basta che mi chieda e gliela passo!! :)

Jack it's up to you now!!! goood job!!!!


E' sempre così, tu stravaccata a letto,
io a fa' nottata, ar freddo, giù de sotto,
pe' corpa de 'sto cane maledetto,
che se nun scenne caca ner salotto.
Mo' poi vo' fa' le corse nel viale
insieme a me, chi perde è 'n animale!
A vorte incontro gente e me vergogno
ma si 'n coremo lui nun fa er bisogno.
Quanno je scappa è sempre mattinata,
l'avesse mai 'na vorta anticipata.
Spacca er minuto, ar primo chiaro ‘n cielo,
pare che c'ha la sveja sotto ar culo.
Chi se lo scorda er compleanno tuo
"Comprami un cagnolino amore mio!
Gli starò dietro, ha la parola mia"!
Sei stata dietro a li mortaccia tua.
Da quanno 'st'animale s'e accasato
nun ho dormito otto ore di filato
e si consideramo che c'ha 'n anno
secondo te quando ripijio sonno?
Fra dieci dodic'anni, quanno more?
È ner frattempo dovrei pure core?
Prima de fa' 'sta fine io t'ammollo,
che c'hai 'n gelone ar posto der cervello!
Me casca 'n po' de cenere per tera
e in du' minuti fai scoppià la guera,
vomita er cane sopra li cuscini,
"Povero amore, ha male agli intestini"!
"Mio Dio, cosa ha mangiato giù al viale?"
Le palle de mi' nonno cor caviale!
Io che ne sò' che magna 'st 'imbecille
e che me frega a me se c'ha le bolle!
Me frega più che da quasi 'n annetto
me chiamano "Er frocione cor cagnetto"
co' tutti quei riccetti, quer nastrino,
quer nome che j'hai dato: "Piercarlino!"
Ma poi chiamallo un cane "Piercalino"
senza fa' ‘nsospettì chi t'è vicino?
Co tanti nomi belli, si ce penso,
potevi, che ne so, chiamallo... Stronzo!
Come perché, perché nun c'ha mai sonno...
perché me fa' venì sempre l'affanno...
Stronzo perché nun me fa' più dormire,
Stronzo perché nun caca si nun corre...
È lungo un parmo, arto mezzo sordo,
e fa' casino più de 'n Sanbernardo!
Ch'è maschio poi c'è ancora d'accertallo,
nun j'ho mai visto l'ombra de 'n pisello
ne' fra li peli 'n mezzo a le gambette
je so spuntate mai due-tre-pallette
Hai fatto tutto te; "com'è carino"...
"è maschio? ... lo chiamiamo Piercarlino!"
"Sono la tua mammina, Piercarlino
e questo qui sarà sarà il tuo paparino,
caro il mio cagnolino ... che bel pelo..."
E paparino, ce l'ha avuto 'n culo!
Giù ar viale, pe' accertamme der suo sesso,
je stavo a mette 'n po' le mani addosso;
me sento sfotte' da 'n amico mio:
"Je voi da' 'n bacio! Te lo reggo io!"
Capito come me so' sputtanato?
'Mo pure frocio ‘e no me ‘so stufato,
domani notte me ne resto a letto
er cane se cacasse pure sotto!
Pisciasse sui divani ner salotto,
svejasse quelli dell'interno 8,
morisse de cimuro tutt'a 'n botto,
mica posso annà avanti a fa' 'sta vita!
Ecco la morte, la porpetta avvelenata!
Queste so' idee ma tocca realizzalle,
'sto zozzo me lo levo da' le palle.
Già piagni... sei distrutta dar dolore
te immagini si Piercarlino more?
Carma, ma la porpetta s'a' dà fare
perché si tu voi er cane ar posto mio
vado a fa' 'n culo e me la magno



ps: questa è stata la prima canzone DER CALIFFO che ho ascoltato, ho come il presentimento sia anche l'ultima!!

13 commenti:

Vivisopravvivi ha detto...

Eheheh!
Eli..l'ho ascoltata anche io ieri!
In effetti..è molto...come dire...particolare!!
Eh già!
Bacio!

kEN ha detto...

olè!!!!

Buon Lunedì!!!

AG ha detto...

jack write us a comment!

Anonimo ha detto...

Provocazione accolta mia cara eli anche se stavolta sarebbe come sparare sulla crocerossa. Troppo facile il puro riferimento allo " sporco maschio sciovinista “rappresentato egregiamente dal califfo nazionale alle prese con il Carlino della sua Marina ospitedelmese Ripa di Meana ( Moana per gli amici ) di turno. Forse pochi sanno che questa canzoncina sbarazzina e divertente è una specie di icona degli anni ottanta , a fare da contrappeso agli slogan poco serafici del : La f..a è mia e me la gestisto io" tanto di moda nelle manifestazioni anche spontanee del movimento femminista italiano di quegli anni difficili e bui. La rivoluzione culturale italiana del sesso debole parte in sordina alla fine degli anni sessanta con l'avvento delle minigonne ascellari per finire con le proteste femministe oltranziste avvinghiate alla lotta di classe per spodestare l'uomo padrone dalle cadreghe del potere, fiaccandolo quindi dalle fondamenta, ma non poco importanti, dell'aspetto sessuale della sua cosidetta "potenza". Quindi l'imperativo era: ridicolizziamo gli uomini mettendo in piazza tutte le idiosincrasie che dimostrano sotto le lenzuola e cosi avremo abbattuto il primo mattone del muro omertoso che li protegge. Sembra che l'intento abbia avuto pieno successo visto quello che è successo dopo. L'italia presto si divide in femministi e maschilisti. I primi furbi e opportunisti, nel nome del "tanto se la faccio contenta continuerà a darmela pure piu di prima" e dall'altra i maschilisti, senz'altro meno furbi ma con la ferma consapevolezza che chi la dura la vince ( poveri illusi). A quel punto bisognava dare una bandiera e un rappresentante degno a tal movimento sado masochista, ed ecco spuntare il piu furbo dei femministi, Franco Califano, a far da portavoce con le sue canzoni denuncia e saggiamente provocatorie, tali da procurarli quasi la nomea dello stracciafemmine, uno che le femmine invece le ha sempre capite molto, o almeno ne ha fatto un casus belli della sua esistenza. Capire per combattere è il suo motto. Forse non avrà mai letto l'arte della guerra di Sun Tzu o il principe di Machiavelli ma è certo che il nostro cantante romano ha al suo attivo ( sempre che sia vero ) una quantità di conquiste degne di guinnes dei primati. D'altro canto fa parte del personaggio ed è ripeto anche un fatto di costume che Califano sia quello che nel tempo è diventato: uno sventra papere rifinito mezzo galeotto con una accentuanta tendenza all'autocommiserazione per assecondare instinti materni nelle sventurate di turno.
Alla faccia dell'icona. Comunque il personaggio ha la sua schiera di fedelisimi e a volte fa pure ridere di gusto. Come in questa perla in dialetto romanesco ( a mo de trilussa dei poveri come egli ama definirsi...) che rappresenta a mio avviso l'essenza del califano pensiero. Il lato comico della situazione narrata viene presto sostituito dal senso tragico ceh sempre traspare. prima o poi, dalla penna dell'autore. La commedia si dice che finisca sempre in tragedia...anche se shakespeare spesso ha invertito il processo. Come dicevo dal comico si passa alla constatazione tragica di un uomo che si accorge che per amore ha mortificato se stesso e i suoi principi. Forse è la semplicità del messaggio che ci fa pensare ad una confessione autobiografica del califfo nazionale: lui che per tutta la vita ha sempre dato di se un immagine di un certo tipo, forse avrebbe voluto solo trovare una donna giusta per cui donarsi in tutto, anche sopraffacendo se stesso, pur di ricevere l'amore vero, tanto desiderato e mai colto. Scherzi del destino.
Noi maschietti siamo in fondo un po tutti come Califano. Nell’età adolescenziale facciamo a gara per aggiungere tacche alla pistola, poi via via ceh conosciamo le donne ci mettiamo sulla difensiva perché sotto sotto le temiamo molto, se non per il fato che secoli di maltrattamenti e vessazioni le hanno rese molto vendicative e spietate. Ma non possiamo davvero farne a meno e ogni volta che cadiamo a terra per una storia andata male troviamo sempre la forza per rialzarsi anche se le ossa sono rotte e il cuore è in malora. Le donne per noi sono come l’ossigeno, rappresentano la vita che nasce e ci portano avanti nel nostro percorso fino alle fine dei nostri giorni. La donna è la madre che da la vita, una mano dove attaccarsi da piccoli, è il calore dell’amore sensuale, il petto dove appoggiare il capo dopo una battaglia e l’ultimo ricordo che cerchiamo quando arriviamo al capolinea. L’uomo è come un pulcino bisognoso di affetto e la donna è la sua parte piu tollerante e nascosta che non ha coraggio di tirare fuori da se stesso. Fosse facile…

Anonimo ha detto...

Provocazione accolta mia cara eli anche se stavolta sarebbe come sparare sulla crocerossa. Troppo facile il puro riferimento allo " sporco maschio sciovinista “rappresentato egregiamente dal califfo nazionale alle prese con il Carlino della sua Marina ospitedelmese Ripa di Meana ( Moana per gli amici ) di turno. Forse pochi sanno che questa canzoncina sbarazzina e divertente è una specie di icona degli anni ottanta , a fare da contrappeso agli slogan poco serafici del : La f..a è mia e me la gestisto io" tanto di moda nelle manifestazioni anche spontanee del movimento femminista italiano di quegli anni difficili e bui. La rivoluzione culturale italiana del sesso debole parte in sordina alla fine degli anni sessanta con l'avvento delle minigonne ascellari per finire con le proteste femministe oltranziste avvinghiate alla lotta di classe per spodestare l'uomo padrone dalle cadreghe del potere, fiaccandolo quindi dalle fondamenta, ma non poco importanti, dell'aspetto sessuale della sua cosidetta "potenza". Quindi l'imperativo era: ridicolizziamo gli uomini mettendo in piazza tutte le idiosincrasie che dimostrano sotto le lenzuola e cosi avremo abbattuto il primo mattone del muro omertoso che li protegge. Sembra che l'intento abbia avuto pieno successo visto quello che è successo dopo. L'italia presto si divide in femministi e maschilisti. I primi furbi e opportunisti, nel nome del "tanto se la faccio contenta continuerà a darmela pure piu di prima" e dall'altra i maschilisti, senz'altro meno furbi ma con la ferma consapevolezza che chi la dura la vince ( poveri illusi). A quel punto bisognava dare una bandiera e un rappresentante degno a tal movimento sado masochista, ed ecco spuntare il piu furbo dei femministi, Franco Califano, a far da portavoce con le sue canzoni denuncia e saggiamente provocatorie, tali da procurarli quasi la nomea dello stracciafemmine, uno che le femmine invece le ha sempre capite molto, o almeno ne ha fatto un casus belli della sua esistenza. Capire per combattere è il suo motto. Forse non avrà mai letto l'arte della guerra di Sun Tzu o il principe di Machiavelli ma è certo che il nostro cantante romano ha al suo attivo ( sempre che sia vero ) una quantità di conquiste degne di guinnes dei primati. D'altro canto fa parte del personaggio ed è ripeto anche un fatto di costume che Califano sia quello che nel tempo è diventato: uno sventra papere rifinito mezzo galeotto con una accentuanta tendenza all'autocommiserazione per assecondare instinti materni nelle sventurate di turno.
Alla faccia dell'icona. Comunque il personaggio ha la sua schiera di fedelisimi e a volte fa pure ridere di gusto. Come in questa perla in dialetto romanesco ( a mo de trilussa dei poveri come egli ama definirsi...) che rappresenta a mio avviso l'essenza del califano pensiero. Il lato comico della situazione narrata viene presto sostituito dal senso tragico ceh sempre traspare. prima o poi, dalla penna dell'autore. La commedia si dice che finisca sempre in tragedia...anche se shakespeare spesso ha invertito il processo. Come dicevo dal comico si passa alla constatazione tragica di un uomo che si accorge che per amore ha mortificato se stesso e i suoi principi. Forse è la semplicità del messaggio che ci fa pensare ad una confessione autobiografica del califfo nazionale: lui che per tutta la vita ha sempre dato di se un immagine di un certo tipo, forse avrebbe voluto solo trovare una donna giusta per cui donarsi in tutto, anche sopraffacendo se stesso, pur di ricevere l'amore vero, tanto desiderato e mai colto. Scherzi del destino.
Noi maschietti siamo in fondo un po tutti come Califano. Nell’età adolescenziale facciamo a gara per aggiungere tacche alla pistola, poi via via ceh conosciamo le donne ci mettiamo sulla difensiva perché sotto sotto le temiamo molto, se non per il fato che secoli di maltrattamenti e vessazioni le hanno rese molto vendicative e spietate. Ma non possiamo davvero farne a meno e ogni volta che cadiamo a terra per una storia andata male troviamo sempre la forza per rialzarsi anche se le ossa sono rotte e il cuore è in malora. Le donne per noi sono come l’ossigeno, rappresentano la vita che nasce e ci portano avanti nel nostro percorso fino alle fine dei nostri giorni. La donna è la madre che da la vita, una mano dove attaccarsi da piccoli, è il calore dell’amore sensuale, il petto dove appoggiare il capo dopo una battaglia e l’ultimo ricordo che cerchiamo quando arriviamo al capolinea. L’uomo è come un pulcino bisognoso di affetto e la donna è la sua parte piu tollerante e nascosta che non ha coraggio di tirare fuori da se stesso. Fosse facile…

kEN ha detto...

AVE JACK!!!

Ormai sei il NOSTRO commentatore NUMBER ONE!!!

Mi prosto di fronte a cotanto sapere!!!

Non commento oltre.. cmq io pensavo che la canzone parlasse di un cane rognoso.. e che fosse uno sfogo verso il cane!!!

No capisso mai gnente!!!

L. ha detto...

Ely...non ho capito niente nemmeno io...vai a capì...pensavo parlasse del cane si! e guarda te che storia ci tira fuori il number one dei commentatori!!! Jake...ti chiedo umilmente: MA QUANTE NE SAI?!?!!?
Saluttttto!

AG ha detto...

respect Jack!
IL MIO NOME è DALTON RUSSEL, e questo è quanto.

Anonimo ha detto...

vi ringrazio per i complimenti ma sono immeritati. Si tratta solo di pensieri che girano in testa, niente di piu. Non vorrei passare per il sapientone di turno...almeno non è questo l'intento. Volevo solo precisare. I complimenti mi imbarazzano e poi nel caso dovrei farli io a voi ceh avete la pazienza di leggere i miei papiri. La prossima volta cercherò di scrivere meno. hola

AG ha detto...

scusate non ho resistito e ho inserito questo cane esilarante (degno di Shaggy)... Jack Respect, cmq visto che abbiamo tempo per tenere su sto blog possiamo tranquillamente accettare con entusiasmo i tuoi contributi!

Anonimo ha detto...

OOOOOOOOOh..finalmente ho imparato ad entrare nel posting...regà un incubo..siccome sono in rete non mi accettava la password etc.
Volevo solo mandare un indovinello per eli9llo. Giri ancora per Marghera il Sabato pomeriggio in macchina? Se indovini vinci una bubble gum.
Poi una domanda: siccome non ho imparato ancora ad usare il mezzo qualcuno mi puo spiegare come si fa a comunicare direttamente con qualcuno dei commentatori del blog? ciao

kEN ha detto...

jack.. ma che indovinelli... ma spiegami.. ma quanto piccolo è il mondo??? come devo rispondere? è sufficiente se dico "G" ?!?!?!

x le domande di carattere tecnico parla con rocket.. è lui il guru qui!!!

ragazzi ho una fotona del mio cane.. chi vuole che la posto???
è bellisssssiiiimmooooo shaggyyyy!!!!

Anonimo ha detto...

Ebbene si..mi hai cuccato al primo colpo. Comunque me lo avevi detto tu di lasciare d'obbligo dei commenti sul tuo blog durante il nostro ultimo "contatto" e io da bravo bambino...certo che si per il cane..basta che non sia un carlino eh...ciao